Lecca quel pus,
assaggia la piaga,
bacia il Caprone là dove caga,
calpesta l'ostia,
sputa alla croce,
ridi e schiamazza con orrida voce.
Mangia il bambino,
possiedi la madre,
sposa il fratello
e uccidi il padre.
Dopo che il tuo marchio
è stato succhiato,
giaci con l'incubo che hai allattato.
Danza al contrario,
fatti un volo notturno,
adora il Sovrano quando viene il tuo turno.
E quando al crepuscolo ricordi i suoi doni,
annusa lo zolfo a pieni polmoni,
Poi nel tormento, silente, ricorda:
i tuoi peccati son degli atti buoni.
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