In un dettagliato saggio Robert Hertz ha portato un contributo significativo all'analisi dei riti funerari dal punto di vista della "seconda sepoltura": nella prima tomba il cadavere, in un certo modo, viene solo deposto. Il tempo tra questo primo seppellimento e la sepoltura definitiva varia da alcuni mesi ad alcuni anni tra i popoli dell'Indonesia. In ogni modo la sepoltura provvisoria serve ad aspettare la fine della putrefazione, lo scoprimento delle ossa. La forma della sepoltura gioca, secondo Hertz, un ruolo secondario: il fine sarebbe la purificazione delle ossa. Il tempo che intercorre tra la sepoltura provvisoria e quella definitiva corrisponde al passaggio del defunto dalla società reale dei vivi a quella immaginaria dei morti. Il morto non ha potuto ancora sciogliere tutti i suoi legami sociali, sta in una posizione intermedia tra i due mondi, e ottiene l'ingresso nel regno dei morti solo con la seconda sepoltura, che si compie riunendo le ossa del morto a quelle di tutti gli avi defunti. Così il morto, destinato alle ombre a causa dell'incompiuto processo di putrefazione, si trasforma in antenato.
W. Fuchs, Le immagini della morte nella società moderna.
Sopravvivenze arcaiche e influenze attuali,
Einaudi, Torino 1973, pp. 38-39
TWS
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