Cercando nel labirinto degli specchi

Thursday, 21 June 2018

Lezione di impiccagione

In completo accordo con il gusto dello Studiolo per il pre-Rinascimento, il dottor Lecter cominciò da Pier della Vigna, logoteta del Regno di Sicilia, la cui avarizia gli aveva guadagnato un posto nell'inferno dantesco. Per la prima mezz'ora, il dottore affascinò i presenti con gli intrighi medievali dietro la fine di Pier della Vigna.
"Della Vigna cadde in disgrazia e fu accecato per aver tradito la fiducia dell'imperatore a causa della propria avidità" proseguì poi il dottor Lecter, avvicinandosi al punto principale. "Dante lo trovò nel settimo girone dell'inferno, riservato ai suicidi. Come Giuda Iscariota, anche Della Vigna morì impiccato.
"Giuda, Pier dell Vigna e Achitofèl, l'ambizioso consigliere di Assalonne, vengono collegati da Dante per l'avidità che vi riconobbe e per la loro conseguente morte per impiccagione.
"Nelle menti antiche e medievali, avidità e impiccagione sono associate. San Girolamo scrive che lo stesso patronimico di Giuda, Iscariota, significa "denaro" o "prezzo", mentre Origene sostiene che Iscariota deriva dall'ebraico "per soffocamento" e che il nome completo sta per "Giuda il Soffocato"."
[...]
Il dottor Lecter riprese il tono da conferenziere. "Avidità e impiccagione, dunque, collegate fin dall'antichità. La loro rappresentazione compare più volte nell'arte."
[...]
"Questa è la prima raffigurazione conosciuta della Crocifissione, intarsiata su una scatola d'avorio in Gallia all'incirca nel Quattrocento dopo Cristo. Include la morte per impiccagione di Giuda, con il viso rivolto verso il ramo che lo sorregge. E qui, su un reliquiario di Milano del quarto secolo, e ora in un dittico in avorio del nono secolo, Giuda impiccato, che ancora guarda in alto."
[...]
"In questo pannello del portale del Duomo di Benevento, vediamo Giuda impiccato, con le budella che gli fuoriescono, così come san Luca, il medico, ce l'ha descritto negli Atti degli Apostoli. Qui, invece, pende assediato dalle Arpie, e sopra di lui, nel cielo, si vede la faccia di Caino nella Luna. Ed eccolo dipinto dal vostro Giotto, di nuovo con le budella che pendono.
"E, infine, su un'edizione dell'Inferno del quindicesimo secolo, è il corpo di Pier della Vigna a pendere da un albero sanguinante. Non tornerò sull'ovvio parallelo con Giuda Iscariota.
"Dante Alighieri non aveva bisogno di illustrazioni per essere capito. È il suo stesso genio a far parlare Pier della Vigna, ormai all'inferno, con suoni rochi e sibilanti, come se ancora avesse il cappio al collo. Ascoltatelo, mentre racconta di come trascina il proprio corpo morto, insieme agli altri dannati, per andare a impiccarlo a un albero:
Surge in vermena ed in pianta silvestra:
l'Arpìe, pascendo poi delle sue foglie,
fanno dolore, ed al dolor fenestra."
La faccia normalmente pallida del dottor Lecter si arrossa, mentre lui ricrea per lo Studiolo le parole strozzate e gorgoglianti di Pier della Vigna in agonia. [...]
"Come l'altre verrem per nostre spoglie, 
ma non però ch'alcuna sen rivesta;
ché non è giusto aver ciò ch'om si toglie.
Qui le trascineremo, e per la mesta 
selva saranno i nostri corpi appesi,
ciascuno al prun dell'ombra sua molesta.
"È così che Dante ricorda, attraverso il suono delle parole, la morte di Giuda nella morte di Pier della Vigna, inflitte entrambe per lo stesso crimine di avidità e tradimento.
"Achitofèl, Giuda, lo stesso vostro Pier della Vigna. Avidità, impiccagione, autodistruzione, con l'avidità che provoca tanto l'autodistruzione quanto l'impiccagione. E che cosa dice l'anonimo suicida fiorentino alla fine del canto?
Io fei giubbetto a me delle mie case.
"E io... e io trasformai la mia casa nella mia forca.
"Alla prossima occasione, forse vi interesserà discutere del figlio di Dante, Pietro. Incredibilmente, fu l'unico dei primi commentatori del tredicesimo canto a stabilire un parallelo fra Pier della Vigna e Giuda. Credo anche che sarebbe altrettanto interessante riprendere la questione dell'antropofagia in Dante. Il conte Ugolino che divora la nuca del vescovo, Satana a tre facce che mangia Giuda, Bruto e Cassio, tutti traditori come Pier della Vigna.
"Grazie per la vostra attenzione."
Gli studiosi applaudirono soddisfatti, nel loro modo controllato e sommesso, e il dottor Lecter lasciò le luci basse, mentre li salutava ognuno per nome, reggendo i libri, in modo da non essere costretto a stringere loro la mano.

Thomas Harris, Hannibal,
Mondadori, Milano 1999, pp. 188-191

TWS

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