Cercando nel labirinto degli specchi

Saturday, 30 September 2017

La leggenda di santa Dimfna

Così, non vi ho mai raccontato la leggenda della santa, della vergine irlandese Dimfna che somigliava alla madre morta, del padre che impazzì per la la scomparsa della moglie e voleva sostituirla con la figlia, e questa era un incesto, vietato da tutte le leggi. Ma il padre era il re e tutti gli obbedivano, e si sarebbe trovato un sacerdote pronto a sposare i due, a celebrare il matrimonio e addobbare la chiesa, anche se Dimfna non voleva. Così la ragazza era scappata insieme al suo confessore, un prete buono e saggio, per tutta Europa. Aveva attraversato la Francia e poi era finita in Belgio, in un paesino che forse a quell'epoca non si chiamava ancora Gheel. Lì il padre l'aveva raggiunta, le aveva ordinato di nuovo di sposarlo, ma lei aveva risposto che preferiva la morte piuttosto, e così lui l'ha uccisa, e lei lo ha perdonato, perché lui era folle, l'amore l'aveva fatto folle, l'amore fa sempre folli, signor Van Gogh, quelli a cui non importa niente vivere non diventano mai pazzi. E così Dimfna morì e il corpo scomparve, ma poi la trovarono già seppellita, in una bara bianca, i cherubini l'hanno seppellita, così dice la leggenda. E alla bara qualcuno ha portato un matto che ha chiesto la grazia e l'ha ottenuta,, e così è cominciata tutta questa storia. 

G. Montanaro, Tutti i colori del mondo
Feltrinelli, Milano 2001, 
pp. 70-71

Grazie Jacopo!

TWS

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