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Heart-shaped-faced TWS Grazie cara! ♥ |
Cercando nel labirinto degli specchi
Thursday, 31 August 2017
Speranze...
Sunday, 27 August 2017
The Truth about Humpty
Thursday, 24 August 2017
Blood on cartoon
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Wednesday, 16 August 2017
Sunday, 13 August 2017
Nei supplizi e nella morte
Ma la dimensione impersonale in cui la sessualità neutra ci immette ha poco a che fare con un'alternanza di ruoli di signorina e servitù; essa non introduce un rapporto di parità nel sadismo, perché le manca il presupposto del sadismo, il costituirsi di un soggetto forte, autonomo, indipendente, padrone di se stesso, che si afferma e trionfa in una pratica di immane negazione e distruzione. Del resto è assurdo pensare che un sadico possa riconoscere ad altri che a sé il diritto di manifestare e di esprimere l'infinita energia che lo anima e se è pronto in ogni momento a cambiare il proprio ruolo di carnefice in quello di vittima, non è perché si piega al riconoscimento di una reciprocità, all'eventualità di un'alternanza, ma perché anche nella disgrazia e nella sconfitta è pronto ad affermare la propria unicità felice e vittoriosa: l'arte di sempre godere, di trovare la propria esultanza in ogni stato e condizione, di scorgere infinite occasioni di voluttà anche nei tormenti dei supplizi e nella morte, è una capacità che il sadico può riconoscere solo a se stesso e a nessun altro, perché si regge non su di un principio astratto, ma sulla sfida che egli ha rivolto a Dio e alla sua creazione, nel momento in cui rinunciando per sempre a costituire con altri un'unità del volere, ha puntato tutto su se stesso e sul rafforzamento illimitato della propria sovranità.
M. Perniola, Il sex appeal dell'inorganico,
Einaudi, Torino 1994, pp. 27-28
Thursday, 10 August 2017
Misunderstanders are gonna misunderstand
Non ci sono più i carnefici di una volta!
"[...] La medicina classifica approssimativamente questa fame di lerciume nelle regioni inesplorate della nevrosi, e lo può fare visto che nessuno sa veramente che cosa sia questa malattia di cui tutti soffrono; certo è che in questo secolo i nervi vacillano alla minima scossa più facilmente che una volta. Rammenta, per esempio, i particolari forniti dai giornali circa l'esecuzione dei condannati a morte: ci rivelano che il boia lavora con timidezza, che è sempre sul punto di svenire, che soffre d'alterazioni nervose quando deve decapitare un uomo. che pena quando lo si confronta con gli invincibili torturatori dei vecchi tempi! Quelli ti chiudevano la gamba in una calza di pergamena bagnata che si ritraeva davanti al fuoco e ti tritava piano piano le carni, oppure ti ficcavano dei cunei nelle cosce e ti spezzavano le ossa; ti fracassavano i pollici delle mani nelle morse a vite, ti tagliavano strisce di epidermide dalla schiena, ti rivoltavano come un grembiule la pelle del ventre; ti squartavano, ti infliggevano il supplizio della corda, ti arrostivano, ti cospargevano di grappa infiammata con faccia impassibile e nervi saldi che nessun urlo, nessun lamento poteva scuotere! Poiché quegli esercizi erano piuttosto faticosi, dopo il lavoro avevano solo una gran fame e una gran sete. Era gente sanguigna ed equilibrata, mentre adesso..."
Joris-Karl Huysmans, Laggiù, nell'abisso,
Internòs Edizioni, Città di Castello 2008,
pp. 274-275
Friday, 4 August 2017
Thursday, 3 August 2017
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