Cercando nel labirinto degli specchi

Tuesday, 22 July 2014

La metamorfosi fisica del sangue (secondo R. Girard)

Il rituale ha per funzione quella di "purificare" la violenza, ossia di "ingannarla" e di dissiparla su vittime che non rischiano di essere vendicate. siccome il segreto della sua efficacia gli sfugge, il rituale si sforza di cogliere la propria operazione al livello di sostanze e di oggetti capaci di fornire punti di riferimento simboliciÈ chiaro che il sangue illustra in maniera notevole l'intera operazione della violenza. Abbiamo già parlato del sangue sparso per errore o per malizia, ed è il sangue che si asciuga sulla vittima, perde presto la sua limpidezza, si fa torbido e sporco, forma delle croste e si stacca a placche; il sangue che invecchia sul posto forma tutt'uno con il sangue impuro della violenza, della malattia e della morte. A quel cattivo sangue subito guasto, si contrappone il sangue fresco delle vittime appena immolate, sempre fluido e vermiglio poiché il rito non l'utilizza che nel momento stesso in cui viene versato e sarà presto ripulito...
La metamorfosi fisica del sangue versato può significare la duplice natura della violenza. Certe forme religiose traggono straordinariamente profitto da tale possibilità. Il sangue può letteralmente dar a intendere che è una sola e medesima sostanza a insudiciare e a pulire nello stesso tempo, a rendere impuri e a purificare, a spingere gli uomini al furore, alla follia e alla morte, come pure a placarli, a farli rivivere. 

R. Girard, La violenza e il sacro
Adelphi, Milano 1980, p. 57

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