Talora un essere che si credeva per sempre decaduto assiste nell'estasi alla sua stessa resurrezione, talora, invece, un essere che si riteneva un dio scopre nell'orrore di essersi illuso. Il dio è altro e il poeta non è più che un morto vivente, per sempre privo di qualsiasi ragione di vivere, muta pecora sotto il coltello del sacrificatore.
R. Girard, La violenza e il sacro,
Adelphi, Milano 1980, p. 206
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