apricot jam & powered sugar TWS |
Cercando nel labirinto degli specchi
Thursday, 31 July 2014
Monday, 28 July 2014
Ode to the Baroness Mme de Spussa - Goat
You make me really wanna puke
Puke and barf
You really sicken me so hard
Barf and fart
You're just a rot apricot
You clean and fine - oh you're not
You stink so much and so far
Sour tart
You're reek and you taste so bad
Fetid shark
- you're just a foul body part
Chopped apart
Tuesday, 22 July 2014
La metamorfosi fisica del sangue (secondo R. Girard)
Il rituale ha per funzione quella di "purificare" la violenza, ossia di "ingannarla" e di dissiparla su vittime che non rischiano di essere vendicate. siccome il segreto della sua efficacia gli sfugge, il rituale si sforza di cogliere la propria operazione al livello di sostanze e di oggetti capaci di fornire punti di riferimento simbolici. È chiaro che il sangue illustra in maniera notevole l'intera operazione della violenza. Abbiamo già parlato del sangue sparso per errore o per malizia, ed è il sangue che si asciuga sulla vittima, perde presto la sua limpidezza, si fa torbido e sporco, forma delle croste e si stacca a placche; il sangue che invecchia sul posto forma tutt'uno con il sangue impuro della violenza, della malattia e della morte. A quel cattivo sangue subito guasto, si contrappone il sangue fresco delle vittime appena immolate, sempre fluido e vermiglio poiché il rito non l'utilizza che nel momento stesso in cui viene versato e sarà presto ripulito...
La metamorfosi fisica del sangue versato può significare la duplice natura della violenza. Certe forme religiose traggono straordinariamente profitto da tale possibilità. Il sangue può letteralmente dar a intendere che è una sola e medesima sostanza a insudiciare e a pulire nello stesso tempo, a rendere impuri e a purificare, a spingere gli uomini al furore, alla follia e alla morte, come pure a placarli, a farli rivivere.
R. Girard, La violenza e il sacro,
Adelphi, Milano 1980, p. 57
La metamorfosi fisica del sangue versato può significare la duplice natura della violenza. Certe forme religiose traggono straordinariamente profitto da tale possibilità. Il sangue può letteralmente dar a intendere che è una sola e medesima sostanza a insudiciare e a pulire nello stesso tempo, a rendere impuri e a purificare, a spingere gli uomini al furore, alla follia e alla morte, come pure a placarli, a farli rivivere.
R. Girard, La violenza e il sacro,
Adelphi, Milano 1980, p. 57
Monday, 21 July 2014
Il sacrificio come festino abominevole
137. - Il padre afferra il figlio, che ha mutato forma; lo uccide, pregando, insensato; e il figlio grida supplicando il carnefice demente; ma quello non sente, e lo svena, preparando nel palazzo un festino abominevole. Del pari, il figlio afferrando il padre, i figli la padre, strappano loro la vita, e divorano una carne che è loro carne.
Empedocle, Le Purificazioni
(in R. Girard, La violenza e il sacro, Adelphi, Milano 1980, pp. 65-66, trad. it. di O. Fatica e E. Czerkl)
Il poeta è un morto vivente
Talora un essere che si credeva per sempre decaduto assiste nell'estasi alla sua stessa resurrezione, talora, invece, un essere che si riteneva un dio scopre nell'orrore di essersi illuso. Il dio è altro e il poeta non è più che un morto vivente, per sempre privo di qualsiasi ragione di vivere, muta pecora sotto il coltello del sacrificatore.
R. Girard, La violenza e il sacro,
Adelphi, Milano 1980, p. 206
Tuesday, 8 July 2014
Saturday, 5 July 2014
decussed dream
Tuesday, 1 July 2014
Scopophilia
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Licking an eyeball TWS (pin-up di Gerard Taylor, pare, da www.pinupik.blogspot.it/?zx=3d1a88182fc34c4e ; bulbo oculare da www.shutterstock.com - grassie) |
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