(Continuare? Volevo, ma non me ne curo. Non è questo che importa. Dico quel che mi opprime al momento di scrivere: sarebbe tutto assurdo? o avrebbe un senso? Sto male a forza di pensarci. Mi sveglio al mattino - come milioni di altri - ragazze, ragazzi, vecchi e bambini - sonni svaniti per sempre... Che senso può avere il nostro risveglio, mio e di tutti gli altri? Un senso nascosto? ovviamente nascosto! Ma se nulla ha senso, non c'è niente da fare: arretrerei, facendo ricorso a inganni. Dovrei lasciare la presa e vendermi al non-senso: per me è il boia, che mi tortura e che mi uccide, senz'ombra di speranza. Ma se un senso ci fosse? Oggi lo ignoro. Domani? Come posso saperlo? Non sono in grado di concepire altro senso che non sia il "mio" supplizio, questo lo so bene. E per il momento: non-senso! Il signor Non-Senso scrive, comprende d'esser pazzo: è terribile. Ma la sua follia, questo non-senso - improvvisamente diventato "serio" - sarebbe proprio questo "il senso"? [no, Hegel non ha nulla da spartire con "l'apoteosi" di una folle...] La mia vita ha un senso solo a condizione che io ne sia privo, che io sia pazzo: intenda chi può, intenda chi muore...; così l'essere è lì, non sapendo perché, tutto tremante di freddo...; l'immensità, la notte lo circondano, e se ne sta lì, precisamente per... "non sapere". Ma DIO? Che dirne, signori Eloquenti, signori Credenti? - Dio, almeno lui, saprebbe? DIO, se "sapesse", sarebbe un porco.* Signore [nel mio sconforto faccio appello al "mio cuore"], liberami, accecali! Il racconto, lo continuerò?)
* Ho detto "Dio, se "sapesse", sarebbe un porco". Colui che (suppongo sarebbe, allora, mal lavato, "scarmigliato") cogliesse l'idea sino in fondo, che avrebbe mai d'umano? Al di là, e di tutto... più lontano, e più lontano... LUI STESSO, in estasi, al di sopra di un vuoto... E ora? IO TREMO.
G. Bataille, Madame Edwarda, SE Srl, Milano 2013,
pp. 60-63
pp. 60-63
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