Poeti e sacerdoti erano in origine una cosa sola - e soltanto epoche successive li hanno disgiunti. Il vero poeta è però rimasto sempre un sacerdote, così come il vero sacerdote è sempre rimasto un poeta - e perché il futuro non dovrebbe riportare la vecchia condizione delle cose?
Novalis, Opera filosofica, II, p.p. 390-392,
in Vercellone - Bertinetto - Garelli, Storia dell'estetica moderna e contemporanea, il Mulino, Bologna 2003, p. 73
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