Cercando nel labirinto degli specchi

Tuesday, 27 August 2013

the final cut


Era stato bello, incontrarlo, una volta uscita dalla clinica.
Seduto sul muretto dall'altra parte della strada, fumava distratto, lasciandosi cadere addosso la cenere - la cravatta annodata a caso e troppo lunga, gli occhiali dalle lenti rotte, la camicia bianca spiegazzata e troppo larga, stracciata lungo l'avambraccio, a mostrare la sua pelle color gesso, annerita qua e là dalle cisate. 
Orfe sorrise non appena lo vide, e accarezzandosi nervosamente i polsi gli trotterellò incontro.
Poi, fu tutto come in una fiaba. 

Lui s'inchinò davanti a lei, con la cicca ancora tra le labbra, le baciò la mano, e i suoi polpastrelli toccarono per un attimo le bende. Le aprì la portiera dell'auto che stava loro davanti, poi scivolò dall'altra parte, salì accanto a lei, e accese il motore. 
L'ospedale si fece via via sempre più lontano, nello specchietto - nessuno dei due parlava, c'era solo la musica, tra loro, alla radio. 
Orfe non l'aveva mai visto guidare. Era bravo. 
Il tepore dell'ultimo pomeriggio d'estate la cullava, e come dopo mille anni di inferno Orfe si sentiva riposare. Le bende le cingevano dolcemente i polsi, il suo corpo era stanco, il suo cuore dormiva. 
Orfe socchiuse gli occhi, e lasciò lui guidare.
Sono felice che tu non ti sia uccisa, disse lui, finalmente. 
Orfe sorrise, e senza riaprire gli occhi rispose. 
Anch'io, disse, e continuò nella sua pace.

Mentre Orfe dormiva, per la prima volta da sempre, il suo principe schiacciò sempre più forte l'acceleratore, girò tutto a sinistra il volante, e sorrise. 
L'auto, senza ostacoli, come se fosse stato tutto già deciso, abbandonò la strada, e senza ostacoli cadde, trascinandoli in mare.
Morivano insieme, il principe e Orfe, la prima volta in cui erano entrambi felici. 
Allora, fu tutto come in una fiaba.

Fin


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