Cercando nel labirinto degli specchi
Monday, 1 April 2013
L'amore è un pesce in faccia
Avevo pensato che il primo aprile fosse il giorno perfetto, per confessare il proprio amore.
Perché è una delle torture più gravi che si possa infliggere a una persona, e perché in caso di rifiuto si può sempre scoppiare a ridere, dicendo che si stava solo scherzando.
Avevo pensato di creare un diagramma per la dichiarazione perfetta, che prevedesse e risolvesse ogni possibile obiezione. Sostanzialmente, il programma si limita ad enunciare il proprio interesse per l'oggetto all'oggetto stesso, garantendo che a questo non richiede proprio nulla. Lo scopo della macchina è alleggerirsi l'anima. Non dare il via ad un grande amore senza fine.
Punti fermi della confessione, e premesse nel diagramma, la salda convinzione che il soggetto e l'oggetto abbiano fatto zing, che in quello scambio di sguardi fosse nato qualcosa, e la consapevolezza che vista da fuori un'idea del genere non possa che sembrare un'illusione delirante. Ma se certezze come questa ci appaiono così giuste e romantiche, nell'arte, perché nella vita vera non dovrebbero essere altrettanto belle e nobili?
Perché nella vita vera esistono gli stupri, gli erotomani e gli stalker, le anime belle prendono le più belle cantonate, e l'amore a prima vista serve solo come giustificazione a posteriori.
Perciò, ti amo.
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