Cercando nel labirinto degli specchi

Monday, 11 March 2013

Occhi di bambola


Ho voluto farlo, sai... perché ne ero terrorizzata. Visto che 'sta roba tira fuori il peggio che sta imputridendo dentro di te... beh, ho sempre pensato che calarmene un po' mi avrebbe fatto vedere clown e muri sanguinanti, a colpo sicuro. Altro che Dio, o Eric Clapton. Che poi io preferisco i bassisti, com'è chiaro. 
Notò - e finse di non notare - l'espressione perplessa del suo interlocutore, che la studiava con la tazzina del tè sospesa a mezz'aria. Quindi decise di riportare il discorso sui retti binari.
Ma visto che non ho un vero io, ma ne assumo di volta in volta un casino... Insomma, visto che in realtà sono vuota, un castello di maschere senza fondamenta, ho pensato che potesse essere una buona idea, nella sua letalità. Sai, tirare fuori la merda, sputarla fuori prima che trabocchi e... Perché io non sono che nulla, anche se fingo, fingo continuamente, in base a ciò che mi si avvicina, io... sono una falsaria dell'anima, capisci? E se non mi redimo, finirò all'Inferno consumata dalle più tremende malattie, come... la lebbra, la scabbia, o... 
Dagli occhi dell'interlocutore cominciavano a scendere eleganti lacrime di sangue, piuttosto dense.
...l'ebola! Capisci, l'ebola!? 
L'altro annuì con l'aria di chi la sa lunga, mentre bolle rossastre di bava gli si radunavano a grappoli agli angoli della bocca. Una scoppiò, facendo schizzare nell'aria tante piccole goccioline di saliva e sangue.
Sta' tranquilla, le disse, prendendole una mano tra le sue. Lei abbassò gli occhi, e vide che dai pori la sua pelle stava sudando rosso, profondo rosso.
Qualsiasi cosa tu veda, sarà...
Un'altra esplosione di bolle, stavolta mitigata dalla lenta e calda epitassi che rendeva il suo naso simile a un vulcano in eruzione effusiva.
...soltanto la tua repressione che si allenta e sparisce. Soffri ora, così poi sarai libera.
Lei annuì, cercando di sentirsi calma e rassicurata dalle parole dell'interlocutore, il cui volto ora sembrava fatto di ceramica e cristallo. I suoi begli grigi adesso la contemplavano luccicando, fissi, e ovunque lei spostasse la testa, loro la seguivano, con la vitrea imprevedibilità degli occhi di bambola.  
La ragazza fece appena in tempo a rendersi conto che i suoi denti erano diventati sottili e affilati come chiodi, in una bocca a "0" che più che quella di una bambola gonfiabile ricordava quella di una sanguisuga, quando scoprì che le sue braccia erano completamente ricoperte di ragni.


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