Cercando nel labirinto degli specchi
Friday, 8 February 2013
odore bianco
Estrae lentamente l'ago, posa la siringa sul vassoio d'argento, e mi preme sul braccio un batuffolo di cotone, imbevuto d'alcol. Dolce.
Stai meglio? mi chiede, alzando gli occhi mortalmente azzurri su di me.
Mi sento il viso bianco e bollente, come neve fritta. Però l'iniezione ha iniziato a fare effetto, e... Sto bene, sì.
Sì, grazie, mormoro, mentre la testa continua a girarmi.
Non sento più nessun'altra parte del corpo, a parte la testa.
Mi aggrappo a lui, sentendomi scivolare - ma il mio corpo è immobile e pesante, non sta andando proprio da nessuna parte.
Adesso vorrei farti stare meglio io, sussurro, e la frase mi esce equivocamente male.
Ma era proprio ciò che intendevo.
L'odore di bucato del suo camice... da qualche parte c'è una siringa vuota, che scintilla...
Le sue pupille, come fori di proiettile in mezzo al ghiaccio, si dilatano a dismisura. Sembrano risucchiarmi.
Se avessi ancora le braccia - se le sentissi ancora -, mi aggrapperei al lettino, per non cadere dentro quel terrore.
No... non ti preoccupare, risponde lui. Prima è brusco, poi si addolcisce. Non vuole essere scortese, urtare i miei sentimenti.
Oh... okay, sento la mia voce echeggiare. Fatico anche solo a pensare di dirlo. Le parole, dette udite o pensate, adesso mi schiacciano.
Sta' tranquilla, mi dice lui, poggiandomi la mano sulla fronte. Fresca...
Lascio che mi abbassi le palpebre - io non riesco a fare neppure questo -, e mi abbandono alla pace.
Non muoio, non dormo, sento solo profumo di Granny Smith, e la freschezza della pelle su cui ricado.
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