Cercando nel labirinto degli specchi

Thursday, 7 February 2013

Life will tear you apart


A lui Madeleine ricordava un castello di carte, probabilmente tutte quante picche.
La guardava starsene lì, a sistemare le bustine di zucchero di un tavolo che non era il suo - ma, a sua discolpa, era quello immediatamente accanto al suo - sotto gli occhi infastiditi del barista, e sapeva che non sarebbe mai stata felice.
Era come un castello di carte ai primi soffi di vento. Una ferita aperta circondata di uova di mosca.
Humpy Dumpty che continuava a cascare giù dal muretto. E che ogni volta veniva ricostruito, però. Per poter cadere di nuovo, e rompersi così, di nuovo.
Madeleine era fragile, fastidiosamente fragile.
I suoi occhi erano sempre lucidi, come se avessero appena trovato la forza di guardarti, tra una crisi di pianto e l'altra. Erano occhi profondi, molto da Bambi inizio film, ed erano sempre smarriti nell'immondezzaio del suo dolore. Grazie a Dio a volte si metteva gli occhiali - le lenti facevano un attimo da scudo, non per lei, ma per gli altri, che così non potevano riuscire a vederla triste.
Jordan aveva visto l'effetto che il mondo faceva a quella ragazza. Qualsiasi cosa, anche un abbraccio, riusciva a ferirla.
Ecco perché lui se ne sarebbe stato lontano, a controllare che non si facesse male, guardandosi bene dal ricambiare il suo amore.


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