Me le sono meritate, dice Doc, sereno.
Il problema è che nessuno si sarebbe permesso di farmele, perciò... ho dovuto punirmi da solo.
Raccoglie un pezzo di stoffa dalla scrivania, e lo passa sulle lenti degli occhiali.
Ma sono un po' come un trofeo, aggiunge, dopo averci pensato un po'.
I suoi occhi si puntano di nuovo sull'obiettivo.
Nello schermo, appare un sorriso di Doc, in bianco e nero.
Solo le sue iridi sembrano restare a colori. Come un laser attraverso la macchina fotografica.
Perché dimostra che io ho fatto ciò che tutti gli altri sognavano, ma non osavano fare.
Click!
Non serve flash. Il viso di Doc irradia già abbastanza luce.
Vo...volevano farti male... ferirti?
Un bianco diafanizzante, che prima inverte i colori, e poi ne dà il negativo diasarmato.
Doc ride. Un unico, singolo ah!, scocca nell'aria e subito si dissolve nel silenzio, come una scintilla.
L'hanno anche detto... Desideravano che io non fossi mai nato.
L'obiettivo si sfoca. Nei suoi occhi, come una nebbia che sale leggera sul mare.
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