Cercando nel labirinto degli specchi
Tuesday, 15 January 2013
turn off
Il mio aspetto, e i miei tratti... servono solo come simboli... per dire di starmi lontano.
Sono un allarme per ciò che c'è dentro di me.
Lo vedi?
I miei capelli sono così chiari da apparire bianchi... come il vuoto, e la neve... e i miei occhi hanno il colore del ghiaccio e di un cielo lontano... quel cielo che per chiunque, su questa terra, è cieco e irraggiungibile.
Non capisci? Vuol dire che ciò che provo è... nulla... e che non ho alcuna intenzione di cambiarlo, con un qualche assurdo sentimento presunto. Voglio stare qui, solo, e non mi importa di nient'altro... e il tuo amore non potrebbe salvarmi, comunque, perché non sono in pericolo. Affatto.
Dentro di me c'è qualcosa di rotto, e allora? Non provo niente, al riguardo. Non sanguino, non soffro. Sto bene, così. E tu no. Dovresti... smetterla.
Per me il vuoto è nero. Il bianco è pieno, è invaso dalla luce, rispose lei, solamente. Tuttavia, agli ordini, signore, aggiunse, con gli occhi su di lui, ma senza guardarlo.
Poi il suo sguardo si appannò, e lei gli passò oltre, sparendo nel corridoio alle sue spalle.
Lui aspettò un attimo, per voltarsi. Attese di non sentire più i suoi passi scricchiolare sul parquet, e poi si girò verso la porta, per vedere dove fosse finita.
Ma lei non c'era più.
Era andata, come ogni sera, a preparargli la tavola per la cena.
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