Cercando nel labirinto degli specchi
Wednesday, 30 January 2013
Steamy punk
Aveva al collo una lunga catena di anelli d'argento, chiusa in modo da imitare una cravatta: un cerchio stretto poco sotto l'epiglottide, e il resto della collana che le scendeva tra i seni, fino al bordo della gonna.
Vedendola in topless aspettarlo appoggiata alla sua vecchia scrivania, Felix si prese un colpo.
Ma che cazzo, miss Nix... Su, copriti. Ho visto di meglio.
Ed era vero. Un'ex-neo-adolescente con le tette acerbe e i cosciotti grossi non avrebbe mai potuto impressionarlo, ora che era abituato alla scintillante perfezione artificiale di Los Angeles.
Lei fece spallucce, e rimase lì dov'era, esattamente com'era. Gli sbarrava la strada.
Felix, la cui sigaretta, accesa entrando in camera, cominciava a impuzzare la stanza, non si lasciò intimidire.
Le passò davanti, rasente il muro, finendo comunque per spingerla contro la scrivania.
Se fosse stata in sé, la sua sorellina avrebbe strillato Ehi! e gli avrebbe tirato un cazzotto in pancia.
Ma visto che ora recitava una parte, decise di sorprenderlo.
Nix si appoggiò le mani sui fianchi, coperti a stento da un microscopico kilt viola e verde acido che rivelava il pizzo nero degli slip, e lo guardò con fiero odio.
Allora? disse, fissandolo.
Felix sarebbe scoppiato a riderle in faccia, ma al momento preferiva tenere lo sguardo verso la finestra, che era riuscito ad aprire soltanto per metà - sempre a causa della strategica ingombranza di Nix.
Allora cosa? rispose lui, col suo solito sarcasmo.
Quello stesso sarcasmo che da anni faceva venire voglia a Nix di pestarlo.
Gli diede una sberla sul dorso della mano, facendogli precipitare la sigaretta giù dalla finestra.
A quanto pare il bastardo aveva una scorta segreta di nicotina, che lei non era riuscita a scovare.
Forza, poeta tormentato. Sei così... maledetto... sottolineò con una certa ironia velata di rabbia.
Non dovrebbe essere per te un problema, scoparti la sorella, no?
Prima che Felix potesse contraddirla (e aveva almeno due argomenti eccezionalmente validi con cui farlo:
1. lei non era sua sorella;
2. lui non voleva fare sesso con lei),
Nix riprese il suo attacco: Non ti fai problemi a prendere per il culo la tua famiglia... Non ti fai problemi a farti di qualsiasi cosa... Si direbbe che ami distruggere tutto ciò che è sacro! L'amore, la felicità, la salute, fa tutto cagare, per te, vero?! E allora vieni qua e fai a pezzi anche la verginella, su! Tanto per te l'innocenza è una grandissima me...
Il fatto che scoppiò a piangere rovinò il finale.
Nix si trovò a smoccolare sulla giacca intrisa di fumo e devastata dagli anni del suo fratellone, e a Felix non rimase che abbracciarla alla lontana, cercando di non stringerla, per non sentire la sua (semi)nudità.
Allora sono davvero fottuto, disse tra sé e sé. Quella vecchia, cara sensazione di disgusto per sé stesso, che gli era così familiare, ricominciava a salirgli, come un'onda di nausea.
Sì, confermò Nix, che anche se tremava ancora stava iniziando a calmarsi. Per tutto quel suo nevrotico sfogo aveva tenuto le mani serrate in pugni, premendole contro il petto di Felix, come se avesse voluto sfondarlo per strappargli il cuore.
Grazie tante, piccoletta, ma non parlavo con te, rispose lui, con un tono abbastanza piccato da farle sentire che scherzava. Anche se in realtà non scherzava.
Appunto, fece allora lei, e alzò finalmente gli occhi, impiastricciati dalle lacrime e il mascara colato. Rideva.
Alice Cooper, pensò Felix, in un flash d'ispirazione.
Poi però non riuscì a pensare altro, perché Nix era stretta a lui, era senza reggiseno o maglietta, e la punta della catena tintinnava contro la sua lampo.
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