Il sole era ormai alto nel cielo, gli uccellini cantavano, e la luce del nuovo giorno si spandeva sulla bianca neve di Gotham.
J si inginocchiò, e le prese sorridendo la mano.
Dolcezza, non trovi anche tu che tu ed io dovremmo sposarci?
B lasciò cadere il coltello che stava lucidando, e si tolse gli occhiali. Quindi lo guardò. Perplessa.
Mh, quando? Proprio oggi?
Lui annuì, e continuò a guardarla, sognante.
Ma J, sai che odio il giovedì!
Lui ghignò, sbattendo le ciglia.
Proprio per questo dovremmo farlo oggi... così da rendere il giovedì... un giorno da celebrare!
Lei rise, e ci pensò un po' su.
Perché no? rispose infine, alzandosi dalla sedia, e tirando su J con sé. Scommetto che stai divinamente, col velo.
Lui cinguettò, e prendendola tra le braccia cominciò a piroettare per la stanza.
E tu sarai un angelo, col tight. Oh, mia cara, mi rendi... cooosì... felice!
La strinse a sé, e fissandola col suo sorriso beffardo e gli occhi lucidi cerchiati di nero, la condusse in un lentissimo valzer. In una musica che non udiva nessuno di loro.
Ti amo, sai? avrebbe pensato lei, un tempo. Invece si lasciò sfiorare il naso in un bacio eschimese, e finito il ballo ricominciò a pulire.
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