Che cazzo ci fai qui? urla una voce dall'inferno, dietro di me.
Mi volto, con gli occhi ancora incrostati di lacrime, e vedo il volto di un uomo a metà tra le ombre e la luce. Le ombre dei vivi, e la luce in fondo al tunnel, però.
La carne del viso gli è bruciata, è come corrosa, spolpata fino all'osso in certi punti, e il dolore dev'essere tale da far sembrare la morte per tortura un'oasi di pace. Metà faccia è andata, e l'altra metà... è quella di Harvey Dent.
Lui mi si avvicina, camminando piano perché tanto ha una pistola, e carica, ci scommetterei.
Rimango appiattita contro il bordo del tavolo operatorio, con la disperata consapevolezza che c'è J crocifisso dietro di me.
Tu sei... inizia Dent, o ciò che rimane di lui, arrancando verso di me. Ha una certa eleganza nel muoversi, ancora, nonostante le ustioni e la sofferenza che gli portano.
...la sua... ragazza?! chiede, ma suona più come un'accusa, che una curiosità.
Magari, qualcun altro avrebbe pensato. Io stessa, forse, in un altro frangente.
Ma sento la violenza nelle sue parole, e so che ha bisogno di metterla interamente in pratica.
Un No! mi esce di bocca, spontaneo. Carico di sorpresa e di mal celato rimpianto.
Ho sempre saputo che J semplicemente non può amare.
Dent è a un passo da me, e si ferma. Mi guarda negli occhi, e vedo che mi crede. Forse.
Allora lascia... ansima, con la voce rotta dalla rabbia e dal dolore.
...che io finisca ciò che dev...
No! urlo di nuovo io, interrompendolo. Allargo le braccia per nascondergli J, e bloccarlo.
Mossa inutile, perché lui ha l'odio e la pistola, ma lo colpisce.
Mi guarda di nuovo in faccia, e stavolta con sincera sorpresa.
Perché? Allora stai mentendo, sibila, avvicinando pericolosamente il suo viso al mio.
Si sente ancora l'odore di bruciato.
Come fai... a difendere un mostro? chiede poi, tremando di rabbia.
Nei suoi occhi azzurri vibra tutto il dolore del mondo. Era il cavaliere bianco... e J l'ha fatto dannare.
Io... non so mentire, sussurro. Mi è addosso, tanto che la cenere del suo completo bruciacchiato inizia a farmi lacrimare gli occhi. E tu... tento il tutto per tutto, l'ovvia banalità. Tu sei l'eroe di Gotham. Lui uccide. Vuoi cominciare a uccidere anche tu?
Dent mi afferra il polso, con la mano libera, e lo stringe fino a farmi male. Potrebbe gettarmi via, in un attimo, e finire ciò che con J ha iniziato.
Ho gli occhi carichi di lacrime. Ho paura - che riesca a uccidere il Joker.
Poi una luce diversa attraversa gli occhi di Dent, in un bagliore fioco.
Una lacrima mi scivola giù lungo la guancia - le altre le riesco a fermare.
Sono... orribile, vero?
Sembra quasi... fragile.
Nella sua voce riconosco qualcosa. Quel disprezzo che io... nutro verso me stessa.
Non lo dice per farsi compatire.
Lo dice perché l'ha sempre pensato.
Allora guardo, veramente, per la prima volta, il suo viso.
I suoi occhi sono lucidi per il dolore che gli sta attanagliando la carne. Ma quello che per cui sta soffrendo, quello per cui vuole uccidere... è il male che gli corrode il cuore.
Rachel, realizzo, di colpo. Dev'essere successo qualcosa a...
E poi capisco. J ha fatto morire Rachel.
Non riesci neppure a guardarmi e parlare, riprende Dent, e mi fa risvegliare.
Lo guardo in viso e mi sento spezzare l'anima a metà.
Non riesco neppure a parlare, è vero.
Riesco solo a guardarlo negli occhi, dimenticandomi perfino di respirare.
Cerco di rispondere, ma la mia voce è flebile. Non riesco a pensare.
Perché lui, Harvey Dent... è perfetto.
Alzo piano la mano, quella che mi ha lasciato libera, e lentamente la poso sul suo viso, tremando. Il pollice poggia sulla sua guancia intatta, e le altre dita... sfiorano appena l'altra parte, per non ferirlo.
Lui rimane fermo, ma la sua stretta intorno al mio polso un po' si allenta.
Continua a guardarmi, come se potessi fargli del male.
Sei... pazzesco, sussurro sconvolta. Ma anche lui lo sa, che la mia non è affatto paura.
Opposta a quelle ferite profonde, la parte del suo viso che è ancora quella di prima... risalta, dannatamente bella. E l'altra... beh, è ciò che il mondo gli ha fatto soffrire.
Perfet... sto per aggiungere, ma potrei indurlo a farmi male. Sono tanto ipocrita da aver paura che potrebbe sfregiarmi, per vendicarsi.
Io sono già come è lui - solo che lo sono dentro, e non lo si riesce sempre a notare.
La sua stretta è più leggera, ora, sì, però mi sembra scottare.
Sento il suo corpo che mi s'impone contro - il corpo di un uomo del genere...
Non voglio ma il viso mi si accende.
E lui mi vede arrossire. Ma si riscuote, e per un attimo il nostro incantesimo è vano.
O menti, o davvero... hai il gusto dell'orrore... d'altronde, visto chi vuoi proteggere... questo qui...
Allora mi lancio contro di lui, e riesco a far cadere la pistola. La sento piombare sul pavimento, mentre Dent riprende il controllo, e mi torna a bloccare.
Mi gira col viso rivolto a J, verso il tavolo operatorio, e con le mani mi tiene ferme le braccia.
Sento ancora su di me tutto il calore del suo corpo.
So che anche lui ricorda il modo in cui l'ho guardato.
Non c'era il terrore che lui si aspettava, nei miei occhi.
Mi abbandono a lui, e spero solo che non ammazzi J.
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