Cercando nel labirinto degli specchi

Monday, 19 November 2012

Pediophobia

Un attimo sono lì, con te - l'attimo dopo c'è lei, e io devo sparire.
Lei appare sulla soglia come un angelo oltre un cancello di fiamme - e le fiamme ci sono state, e si vede, l'hanno divorata come hanno fatto con te... e l'hanno risputata, rendendola ancora più bella.
Lei appare come un miracolo, io ero solo un miraggio... Appena la vedi io per te non ci sono mai stata.
La tua metà bruciata - la sua e la tua sono speculari, potreste fondervi e tornare un liscio androgino dalla pelle perfetta...
Ormai sono tra voi, ma nessuno mi vede.

Rachel!

Come una sola esclamazione riesce a ribaltare il mondo.
Una scossa di terremoto rimette tutto al suo posto.
Lei è viva, questo non ha senso, ma è viva. Tu sei vivo, questo non ha senso, ma sei vivo.
Io sono viva, ma questo non importa, e voi potrete vivere insieme, di nuovo.

Conosco qualcuno che sarà contento quanto me di questa riconciliazione contronatura, penso amaramente, ma sapere che qualcun altro soffrirà stranamente non mi aiuta.

Rachel, ma come...
Ma non t'importa, né lei ha fretta di spiegartelo - lei torna da te, ti si butta addosso (nei limiti che le ustioni concedono a entrambi), e la brutta vecchia realtà senza cuore attorno a voi sparisce.
Siete su una nuvola del Paradiso, il problema è che non siete morti.

Tu non sei Rachel! urla Tea, ma Berlin la soffoca.
Come può essere scampata a quell'esplosione?
Tutti, tutti pensavano che fosse morta.
Dev'essere un'altra, una gemella malvagia, o...
Come può essere così bella, se bruciata?
Dent la guarda folgorato.
L'universo si è fermato, perché dall'Ade potesse ritornare una dea.
L'amore asciuga le piaghe.

Berlin è shockata, Tea meglio non parlarne.
Berlin rimane con gli occhi sbarrati, vivisezionata dai sensi di colpa - cerca di parlare a Rachel, ma lei ora è un angelo, è di un mondo superiore. Lei si volta verso Berlin, e in uno scatto la abbraccia - la ragazza si sente come stretta tutta in una tagliola. Le braccia di Rachel le circondano le spalle, le si getta al collo - Berlin si sente decapitare.
Grazie, dice la morbida, dolcissima, soffice voce di Rachel.
Berlin la guarda, con terrore - ha fatto sesso col suo amore, e poi gli ha sparato, per cosa dovrebbe essere ringraziata?
L'hai salvato.
Berlin rimane boccheggiante, come un pesce in una pozza di fango senz'acqua. Continua a non capire.
Ma io ho... gli ho sparato, e prima... sputa fuori, non ne può più.
Rachel la guarda col suo sorriso da gatto. I suoi occhi verdi risplendono di gioia, è... radiosa, e quella gioia accende anche i profondi segni coperti dalle bende.
Lo so. Berlin, va bene. Va tutto bene. Grazie a te Harvey è... tornato.
Adesso è lui ad essere invisibile - Berlin non osa guardarlo, e per fortuna non riesce a sentire la sua presenza in alcun modo. Ha troppa paura della sua reazione...
Ma se potesse vederlo, vedrebbe uno spirito nuovo, un'anima beata, un salvato.
Forse è meglio così, considerando Tea. Che muore ancora una volta, mentre Berlin vorrebbe svanire.
Non dico niente. Né Berlin né Tea riescono a reagire.

Rachel è tornata, è al suo fianco, è perfetta - una bambola, più delicata e più forte di prima.
Dent ne avrà cura, e lei lo curerà - adesso le crepe con cui quello scoppio aveva frantumato la loro felicità di cristallo si sono dissolte, e la loro perfezione è più angosciante di prima.
Li vedo insieme, sembrano quasi finti - i loro occhi, come quelli dei fantocci, si muovono insieme, sembrano così vuoti... Il loro amore, tanto fragile prima, che ora non potrà più essere distrutto... Lo vedo muoversi ed espandersi, e vorrei fosse inanimato. Sembrano così pericolosi, tanto sono felici.

Cado dal mio piedistallo, e gli occhi mi rotolano via - e vedono così dei nuovi sogni di morte. La mia pelle è delicata - basta toccarla, e sull'anima compare un livido blu.
Mi basta una parola, e mi lascio incrinare.

Le sorrido, tremando, borbotto un grazie commosso, e rea confessa e perdonata me ne vado. Non so neanche come, ma mi ritrovo lontano. Nella mia stanza, forse, o in un bagno. Mi chino e vomito, svuotandomi del cuore.

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