Cercando nel labirinto degli specchi

Thursday, 15 November 2012

Berlin



C'era una volta una strega che amava molto le spine.
Viveva in una foresta, una grande foresta scura, affollata di alberi che erano come colonne, dai mille rami intricati. Intorno a questi rami, come belle collane, si avvolgevano i serpenti più velenosi del reame. Sotto questi rami, dove le serpi e la nebbia crescevano senza fare rumore, i rovi strisciavano, ed era dura passare.
La strega era piccina, bianca come il Natale, e aveva tanti boccoli scuri in cui poteva nascondersi - proprio come la sua casa si trincerava dietro quei rovi.
Questa streghetta amava tanto i rovi, e amava soprattutto i segni che loro le donavano.
La sua pelle di latte era tutta graffiata, e per ogni suo graffio una lacrima era stata versata.
La streghetta triste se ne stava da parte, lontana dagli umani che non poteva capire.
La sua unica magia era poter cambiare - poteva essere un'altra, senza saper dire come.
Un giorno era la luna, un giorno il sole ardente - passava dalla luce alle tenebre spente.
Era come se il suo corpo fosse il castello di due re - nessuno dei due vinceva, e il castello non si decideva. Così vivevano tutti - comandando a turno.
La strega ormai sapeva, e li lasciava fare - solo sulla sua pelle si segnavano le lotte, i fantasmi e i trofei di quella guerra strana che la rendeva instabile.
Gli umani però non potevano, non riuscivano a vedere quale delle due anime dovesse prevalere.
C'è chi voleva il bianco, c'è chi adorava il nero - ma poi l'opposto contrario non riusciva ad amare.
Così là se ne stava, lei in quel bosco di peste, guardando e rimirando le spine lunghe e spesse che sole la accarezzavano.
Ogni tanto una benda le scivolava nel fiume, e quando arrivava in città, quegli altri la bruciavano.

Chissà se in un'eclissi... odiandosi allo specchio
spaccato un altro come lei avrebbe mai amato.

No comments:

Post a Comment