Cercando nel labirinto degli specchi

Tuesday, 30 October 2012

Excrucior

Promemoria per un tableau:

Ragazza... innocente... crocifissa... una cancellata... di ferro battuto, nero, lucido... il suo pallore risalta, e così anche... il bianco delle rose... rose dai petali striati di rosso cupo... come le lacrime che la ragazza dovrà piangere. Le rose sono conficcate nei suoi palmi, affondano... nelle mani e la inchiodano alle sbarre... che sono lavorate in modo da disegnare i bracci... di una croce, naturalmente, latina. Con un tocco celtico. Sì, perfetto... i suoi boccoli le piovono sul viso... sulle spalle... sul seno... coperto da bende bianche... bianche crema, così... risaltano anche loro... bende anche sui fianchi, non vogliamo... essere impudichi... vergine crocifissa in una campana di vetro... una rosa bianca le inchioda... anche i piedi, congiunti... uno davanti all'altro, uno sopra l'altro... boccoli scuri, castani... scuri, abbastanza lunghi... devono... sfiorare il seno... e poi lei... è bendata, come i condannati... alla fucilazione... così la paura è più grande... ma lei non è condannata... piange... per chi lo è.... ma grazie a lei... non più... lo sarà. Piccolina... poco più... di vent'anni... Petite, en français... è innocente, ha gli occhi... umidi, sempre lucidi... di pianto... grigi... ma... vede in bianco e nero, ecco perché... lei mi ama... e io... lei... non lo sa... Così pallida che potresti vedere il suo cuore battere... se non fosse che... io il cuore gliel'ho strappato.... i petali ai piedi della croce, del cancello... sulla neve... lei non sente... il freddo, vede... solo i cristalli... che scendono... come schegge di vetro... che non la feriscono... perché la sua ferita è... dentro... non la feriscono perché... io, la ferisco... la sua pelle... è perfetta... sulle bende che le coprono gli occhi, la stessa striatura dei petali... lo sfondo... è la città... la nostra assurda... città... quei palazzi, deserti... è un'alba bianca... di lunghe ombre... e la luce... è lei... In croce come i vecchi ladri... ha rubato qualcosa di mio, e non sa... le sue labbra... un sorriso... triste... ma è un sorriso... In croce come in sacrificio... si sacrifica per salvare me... è uno... scambio... Sotto una campana di vetro... perché non deve... entrare in contatto con gli altri... mai corrompersi. Lei... mai, no.

Il nastro, rovinato, andava avanti, continuava, la registrazione, tra i fruscii e le scosse, finiva e ricominciava. Quella visione sarebbe andata avanti in eterno.

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